AX-E0, il microcontrollore innovativo per l’IoT: il CEO di Arox, partner di Krein, racconta la sua storia a Stories di successo su Il Sole 24 Ore

Un chip italiano progettato per ridurre i consumi fino a 10 volte degli standard attuali nell’Internet of Things (IoT), mantenendo inalterate le performance computazionali. È questa la sfida di Arox, società dei semiconduttori guidata da Davide Toschi, il giovane founder che ha raccontato la genesi e l’evoluzione del progetto nella rubrica "Stories di Successo", curata da Alessia Tripodi per Il Sole 24 Ore.
AX-E0: una soluzione nata da un limite reale
“Non abbiamo semplicemente scritto un buon algoritmo: abbiamo risolto il problema alla radice, lavorando direttamente sul silicio”, spiega Toschi aprendo l’intervista.
La scintilla che ha portato alla nascita del chip è arrivata infatti durante l’esperienza con Endcode, la precedente società di Davide Toschi. Sviluppando un sistema di localizzazione indoor, è emerso un limite critico: “Nonostante tutte le ottimizzazioni software, la batteria durava solo 6-8 mesi. Era evidente che il problema non fosse il codice, ma l’hardware”. Da lì la svolta: “la decisione è stata quindi di lavorare direttamente sul silicio, dando vita allo sviluppo del chip AX-E0”.
L’architettura di AX-E0 sfrutta una metodologia proprietaria che consente al circuito di attivarsi solo nelle aree strettamente necessarie per ogni singola operazione.
Questo approccio permette una drastica riduzione dei consumi energetici, rendendo il chip particolarmente adatto a dispositivi IoT con vincoli di autonomia. “Il nostro design è come un abito su misura: tagliato al millimetro sull’efficienza”, aggiunge il CEO di Arox concludendo il preambolo dell’intervista.
AX-E0: ilchip italiano a bassissimo consumo
Il chip AX-E0 è progettato e testato in Italia, rendendolo "Made in Italy" per queste fasi della catena del valore. “Nello sviluppo di un chip ci sono tipicamente tre fasi: disegno, posizionamento sul silicio, e manifattura. Arox ha internalizzato le prime due, mantenendo il controllo completo sulla produzione dei nostri chip, mentre la parte manifatturiera è esternalizzata principalmente a Taiwan. Le applicazioni del chip sono molteplici, e in tutti i casi applicativi la priorità è la lunga durata senza ricariche frequenti. “Chiunque abbia bisogno di costruire un sistema IoT a bassissimo consumo può trovare una risposta in AX-E0”.
AX-E0 sarà posizionato a un prezzo superiore rispetto ai chip tradizionali, ma Arox punta tutto sulla sostenibilità dell’investimento: “un’innovazione che consuma 10 volte meno va inevitabilmente pagata di più. L'investimento iniziale in un chip più costoso porta a un guadagno nel lungo termine grazie alla riduzione dei consumi.”, spiega Davide ad Alessia Tripodi.

La roadmap di Arox
Il percorso finanziario di Arox è iniziato con l'autofinanziamento tramite l'attività di consulenza software di Endcode, che ha permesso di coprire stipendi e sviluppo R&D iniziale.
Dopo aver dimostrato risultati promettenti con il cuore del microcontrollore, sono arrivate richieste di acquisizione da parte di grosse di grosse di big tech. Davide ha rifiutato queste offerte, volendo continuare a lavorare sul progetto che considerava il lavoro di una vita.
In seguito, Arox ha ricevuto una proposta di investimento da un gruppo 100% italiano che non solo ha portato capitali, ma anche una rete commerciale. “L’aspetto più importante? Hanno rispettato gli equilibri societari e i tempi della startup , aspetto fondamentale per il time-to-market”, osserva Toschi.
Gli ostacoli nel settore dei semiconduttori sono significativi. Innanzitutto, i costi sono altissimi, nemmeno confrontabili con lo sviluppo software. “Questi costi includono i programmi con cui sviluppiamo che hanno costi molto alti, il personale estremamente qualificato e la stampa del chip che costituisce un altro costo estremamente elevato", racconta Davide. Un altro ostacolo cruciale è l'impossibilità di sbagliare nel design hardware: "Non si può sbagliare il design di un chip perché i danni sono economici e di immagine soprattutto, e un errore hardware fisico non si può correggere”.
Investimenti, crescita e visione futura di Arox
La roadmap futura di Arox prevede lo sviluppo di una famiglia di chip. Prossimamente verrà integrata un'interfaccia di comunicazione wireless come il Bluetooth (BL). Un filone strategico sarà l'applicazione della metodologia Arox a chip per l'Intelligenza Artificiale (AI) on-chip.” L'obiettivo è ottenere riduzioni di consumo non 10x, ma ancora di più, applicando il nostro stile di design all'AI on-chip, e mirando a eseguire algoritmi di AI anche su dispositivi con risorse limitate (computazione on edge) ma in modo molto più efficiente”.
Data la complessità delle future progettazioni hardware, il team è cresciuto da 5 a 15 persone, con l’obiettivo di arrivare a 30 entro fine anno e accelerare lo sviluppo della prossima generazione di chip.
La comunicazione Arox tra tech, arte e lusso
Con il supporto di Krein, Arox ha curato il suo (ri)posizionamento digitale tra sito e social media. Krein ha inoltre sviluppato i nuovi materiali del brand, contribuendo a definire un’identità visiva coerente e distintiva. La strategia sui social media si basa principalmente su LinkedIn e Instagram; LinkedIn è utilizzato per comunicare l'aspetto tecnico, dove Arox vuole mettere luce la sua tecnologia". Instagram serve a raccontare l'aspetto "più artistico, quasi sartoriale" del design.
Un "connubio tra arte e ingegneria" in cui il fondatore crede fortemente: “ Il chip è un oggetto tecnologico, ma anche estetico”, racconta Toschi nella chiusura dell’intervista.

Il consiglio di Davide ai giovani founder tech
Il consiglio strategico di Davide Toschi, specialmente per aspiranti imprenditori con un background tecnico, è di concentrarsi sull'aspetto tecnologico: "Io credo che sia assolutamente fondamentale che il pilastro di ogni progetto, prima del business e degli economics, sia la realizzazione tecnologica di qualcosa che sia ben oltre lo stato dell'arte. Poi da lì tutto il resto viene da sé".
Ripercorri l'intervista di Davide ad Alessia Tripodi per 'Stories di Successo' de Il Sole 24 Ore: https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/arox-e-chip-made-italy-che-riduce-10-volte-consumi-nell-iot/AHeMpNr
Visita il sito di Arox, sviluppato e realizzato dal team di Krein.