Perché non c’è marketing B2B senza Digital PR & Media Relations
Anche nel B2B, notorietà e reputazione guidano le scelte di chi acquista. Scopri perché le Digital PR sono indispensabili per costruire autorevolezza, fiducia e lead qualificati
Nel contesto attuale del marketing B2B, la tendenza è quella di sviluppare attivazioni digitali avanzate integrate con i sistemi martech e AI-powered più all’avanguardia.
Siti web con user experience funzionali, ben indicizzati e perfettamente tracciabili. Funnel ingegnerizzati e settati per ottenere il costo per lead più basso possibile. Campagne ottimizzate al dettaglio. Ma tutto questo è sufficiente a portare un buyer alla conversione?
Beh, la risposta è ovviamente no.
La verità è che, anche nel B2B, la competizione si gioca su un terreno ben più profondo e difficile da conquistare: quello della fiducia e dell’autorevolezza percepita.
Pensateci: ogni messaggio pubblicitario è sovrapposto a decine di altri. L’unica leva “immediata” che distingue un brand da un altro è la sua reputazione.
È in questo scenario che le Digital PR assumono un ruolo centrale.
Più che una tattica di comunicazione, rappresentano una leva strategica capace di influenzare ogni fase del processo di acquisto, dalla brand awareness fino alla lead generation B2B qualificata.
Le Digital PR, in una strategia omnicanale, sono forse quell'unico elemento che permette fin da subito al brand di costruire una reputazione solida, coerente e riconoscibile su tutti quei touchpoint digitali dove il buyer si informa e infine decide.
Scopriamo nel dettaglio cosa significa inserire le PR in un marketing mix B2B odierno e quali sono i vantaggi che conferiscono alla comunicazione del brand.
Il buyer B2B parte da una “shortlist mentale”
Uno dei fenomeni più sottovalutati nel B2B è che il buyer inizia il suo percorso decisionale con una lista mentale di brand già considerati affidabili.
Harvard Business Review lo definisce “day-one list”: una selezione ristretta di fornitori ritenuti credibili ancora prima di qualunque interazione diretta.
Questo è il risultato di anni di presenza nei media, nelle community, nei contenuti di settore, nelle conversazioni tra pari.
Se un brand non è presente in questa “memoria reputazionale” collettiva, è altamente probabile che venga escluso fin da subito.
Per questo, la reputazione costruita nel tempo è un vantaggio competitivo. Le Digital PR servono proprio a lavorare su questa memoria: presidiano gli spazi dove si formano le opinioni, anche quando il buyer non sta ancora cercando attivamente.
Questi principi fanno parte di un filone teorico e metodologico che mette al primo posto lo sviluppo del brand all’interno di una strategia di riposizionamento B2B a scapito delle performance.
Digital PR nel B2B: non si tratta solo di visibilità
Pensare alle PR come a un’attività di rassegna stampa digitale è limitante. Oggi le public relations nel B2B si sono evolute in un sistema di relazioni digitali ad alta specializzazione. Il valore non è più solo nella quantità di esposizione, ma nella qualità delle connessioni che si costruiscono con:
- Giornalisti e media verticali di settore;
- Blogger e content creator specializzati;
- Leader di pensiero e influencer tecnici;
- Community professionali su LinkedIn, Reddit, Quora;
- Podcast, newsletter e pubblicazioni di nicchia.
In questo ecosistema, la PR diventa una forma di “relationship engineering”, dove la narrazione del brand si distribuisce su canali non proprietari, ma autorevoli. Si tratta di luoghi dove l’azienda non controlla direttamente il messaggio, ma può essere riconosciuta, citata e legittimata.
Come le Digital PR moltiplicano l’efficacia del funnel
Come ben sappiamo, nel marketing B2B la mera generazione di contatti non costituisce mai un risultato soddisfacente.
È fondamentale che quest’ultimi siano contatti qualificati, ossia buyer già predisposti a fidarsi del brand.
Le Digital PR, se ben progettate, agiscono come una leva moltiplicatrice del funnel in almeno tre dimensioni.
1. Earned media e citazioni esterne
Essere menzionati da testate autorevoli, esperti di settore o portali verticali conferisce un effetto di validazione. Il principio è semplice: se una fonte riconosciuta parla del tuo brand in modo positivo, il buyer tende ad attribuirti più credibilità.
2. Backlink autorevoli e visibilità SEO
I link provenienti da siti affidabili non sono solo utili per la reputazione, ma influenzano direttamente il posizionamento organico su Google. Rafforzano la Domain Authority e aiutano a emergere sulle keyword strategiche di settore.
3. Contenuti riutilizzabili e integrabili
Ogni asset creato per le Digital PR — comunicati, interviste, white paper, studi — può essere integrato in strategie di content marketing, newsletter, articoli blog, social post. È un modo per amplificare l’impatto di ogni investimento editoriale, garantendo coerenza narrativa tra owned, earned e paid media.
L’integrazione tra contenuti, relazioni e performance è esplorata in dettaglio nella nostra guida sulle KPI del marketing B2B, che fornisce una cornice utile per valutare anche l’andamento delle attività PR.
Il ruolo del passaparola qualificato nel B2B
Un elemento spesso trascurato è l’equivalente moderno del passaparola. Oggi, la maggior parte delle raccomandazioni avviene online, in ambienti professionali come LinkedIn, Reddit o nelle newsletter verticali.
Il buyer B2B tende ad affidarsi a ciò che dicono colleghi, esperti e peer, non tanto alle dichiarazioni dirette del brand.
Le Digital PR hanno la funzione di attivare queste conversazioni.
Non in modo artificiale, ma offrendo contenuti utili, insight, studi e presenza mediatica che generano attenzione e fiducia. Quando il buyer cerca “chi ha già usato questa soluzione?” o “cosa ne pensa il mercato?”, trova contenuti che confermano il posizionamento dell’azienda.
Questa dinamica è ancora più forte quando il brand riesce a entrare nei formati editoriali in crescita come i podcast di settore, le rubriche newsletter degli influencer, gli approfondimenti di media tecnici.
Thought leadership come leva reputazionale
Uno dei risultati più rilevanti delle Digital PR è la creazione di thought leadership: il posizionamento dell’azienda — o dei suoi dirigenti — come punti di riferimento intellettuali (di pensiero e opinione) all’interno del proprio mercato.
Avere un blog, pubblicare contenuti tecnici o presidiare i canali social è un’ottima strategia per guadagnare authorship e portare i buyer a sviluppare fiducia in voi, ma la vera leadership si conquista quando le vostre idee vengono riconosciute e rilanciate da altri.
Ma cosa significa diventare un thought leader? In bullet point:
- Essere invitati a eventi e tavole rotonde;
- Firmare articoli su media di settore;
- Rilasciare interviste o insight esclusivi;
- Partecipare a podcast specializzati;
- Essere citati come fonte autorevole.
Questo tipo di reputazione è importante perché consente al brand di uscire dalla logica del fornitore e posizionarsi come partner strategico. È un capitale immateriale che si traduce in: cicli di vendita più brevi, maggiore fiducia in fase di trattativa, minore pressione sul prezzo.
Un approfondimento utile a comprendere meglio questo tipo di approccio lo abbiamo per spiegare perché escludere il branding dall’equazione, nel lungo periodo, penalizza anche la capacità commerciale.
Le Digital PR come protezione reputazionale
Nel B2B, un danno reputazionale può avere un impatto ben più grave che nel B2C. Le trattative sono lunghe, i contratti ad alto valore, la fiducia (ancora una volta lo ribadiamo) è fondamentale.
Una notizia negativa può compromettere mesi o anni di lavoro.
Per questo, una strategia di Digital PR robusta deve includere anche un piano di gestione del rischio e di risposta alle crisi:
- Monitoraggio continuo di menzioni e conversazioni;
- Definizione di un portavoce e di un tono coerente;
- Preparazione di comunicazioni ufficiali verificabili;
- Rapidità nella risposta per evitare escalation.
Anche in assenza di crisi, una reputazione consolidata rappresenta una forma di assicurazione: se dovesse verificarsi un problema, il brand potrà contare su un capitale di fiducia accumulato nel tempo.
Il ruolo delle emozioni anche nel B2B
Sebbene si pensi che il marketing B2B sia guidato solo da razionalità, sappiamo che molti studi hanno dimostrato il contrario.
I buyer B2B prendono decisioni influenzate da elementi emotivi: il timore del rischio, la ricerca di status, la necessità di fidarsi di un partner.
Nel modello “Elements of Value” applicato al B2B, emergono valori come:
- Riduzione dell’ansia;
- Supporto alla reputazione personale;
- Allineamento ai valori del brand.
Le Digital PR agiscono su questi livelli: aiutano a costruire fiducia, rassicurano il buyer, consolidano una narrativa coerente e umana.
Come strutturare una strategia di Digital PR nel B2B
Costruire una strategia di Digital PR efficace non è un’attività estemporanea. Serve un approccio solido, strutturato e integrato nei processi marketing e sales. Ecco i principali passaggi:
- Analisi e mappatura iniziale
Identificare dove si parla del brand, chi sono i competitor più visibili, quali sono i media e gli influencer più rilevanti nel settore. - Definizione degli obiettivi
Evitare la generica “visibilità”. Definire obiettivi misurabili: share of voice, numero di backlink da fonti verticali, citazioni da parte di influencer. - Creazione di contenuti e insight di valore
Non promozionali, ma utili, analitici, con dati, storie, casi studio. È ciò che alimenta il valore percepito e attiva le citazioni spontanee. - Costruzione delle relazioni
Con giornalisti, blogger, community manager. Relazioni di lungo periodo, non opportunistiche. - Integrazione con il content marketing
Ogni asset PR può diventare un contenuto owned: post LinkedIn, articolo blog, studio scaricabile, case study. - Monitoraggio delle performance
Traffico referral, sentiment, share of voice, DA/DR dei link ottenuti, posizionamento su keyword target. - Allineamento con il team sales
Integrare le PR nei flussi di CRM e lead scoring. Quando un prospect arriva da una fonte earned, il commerciale deve esserne al corrente. - Gestione delle crisi
Avere un piano pronto, strumenti di monitoraggio attivi, portavoce designati e messaggi predefiniti. - Mentalità strategica e di lungo periodo
Le PR non funzionano con logiche “una tantum”. Richiedono coerenza, continuità, capacità di ascolto e adattamento.
Per capire come questi elementi si combinano nella costruzione di customer journey efficaci, puoi leggere anche B2B Customer Journey: come progettare la Customer Journey Map perfetta.
Conclusione: le Digital PR sono la spina dorsale della reputazione B2B
Pensateci: se il marketing B2B venisse ridotto alla sola generazione di contatti, molte strategie di lungo raggio fallirebbero.
La verità è che oggi tutti i brand sono presenti sui canali digitali, ma davvero pochi riescono a emergere a livello reputazionale. Pochissimi vengono menzionati e posizionati dove davvero conta essere trovati.
Per fare un recap, le Digital PR rappresentano la leva strategica per:
- Costruire reputazione e autorevolezza;
Posizionarsi nella mente del buyer prima del bisogno; - Aumentare la qualità dei lead;
- Proteggere il brand in caso di crisi;
- “Umanizzare” la comunicazione anche in contesti tecnici.
Essere presenti online per un brand B2B era forse un imperativo di dieci anni fa. Oggi curare i propri owned media — nonché sfruttare tutto il potenziale delle soluzioni paid — è fondamentale, ma quasi mai basta a ridurre il costo di acquisizione cliente medio.
Per avere successo commerciale nel B2B serve essere rilevanti, affidabili, ascoltati. Serve presidiare anche gli earned media.
E questo si costruisce con un lavoro paziente e strategico di relazione e contenuto. E qui vogliamo essere chiari: le Digital PR difficilmente sono un asset che si può essere sviluppato “in-house”.
Occorre avvalersi del supporto di un partner specializzato, il quale, attraverso un ufficio stampa di fiducia o organizzato internamente, è in grado di posizionare il vostro brand B2B sui media che meglio lo corrispondono.
Se desiderate acquisire un vantaggio competitivo importante tramite attività di Digital PR, Krein può sviluppare per voi un Media Relations Plan B2B tagliato per le vostre esigenze.

